TERAMO – Parte anche da Teramo una delle denunce contro il lader di M5S, Beppe Grillo, che hanno provocato l’apertura di un fascicolo giudiziario – oggi riunito a Genova per competenza territoriale – con l’ipotesi di «istigazione a militari a disobbedire alle leggi o a violare il giuramento dato o i doveri della disciplina militare o altri doveri inerenti al proprio stato». E’ quella presentata lo scorso 16 dicembre da 10 tra esponenti dei Giovani Democratici e consiglieri comunali del Partito democratico. Mirko Rossi, Matteo Sabini, Gian Luigi Core, Simone Aloisi, Federica Corneli, Giacinta Marseglia e Mauro Falini dei Giovani Democratici e i consiglieri comunali di Roseto degli Abruzzi, Raffaella D’Elpidio, di Atri, Chiara Di Nardo Di Maio, e di Giulianova, Fabrice Ruffini, presero le mosse dalla lettera pubblicata dal comico genovese il 10 dicembre scorso sul suo blog, intitolata “Lettera aperta ai responsabili delle forze dell’Ordine” e rivolta a "Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell’Esercito italiano", nella quale, dop l’inizio della protesta in tutta Italia del Movimento dei Forconi, invitava le forze dell’ordine a non proteggere più i palazzi istituzionali o a garantire la scorta a personalità politiche alle quali è stata assegnata, oltre a iniziare a fraternizzare con i manifestanti e ad unirsi a loro contravvenendo ai loro doveri. «Alla violenza si risponde con la legalità – motivarono così i ricorrenti la loro iniziativa -, non sono ammissibili i metodi quasi da ventennio che spesso il Movimento 5 Stelle mette in campo per bocca di Beppe Grillo: sono la dimostrazione palese di quanto la storia sia ciclica e nei momenti più difficili di una paese». «Il nostro impegno in politica, spesso strumentalizzato e attaccato soprattutto sui social network – concludono i firmatari – ci spinge invece ad essere dalla parte di tutti quei cittadini che in questi giorni hanno dovuto subire nella propria città minacce contro le proprie attività commerciali, intimidazioni lungo le strade, aggressioni indistinte da parte dei manifestanti. E vogliamo anche esprimere la nostra vicinanza alle forze dell’ordine che spesso, svolgendo il proprio onesto lavoro, pure hanno subito aggressioni verbali e fisiche».
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